Qualche giorno fa vado a fare un giro al parchetto a
mezzanotte. Parcheggio la mia macchina accanto a una station wagon. Dentro ci
sono un ragazzo e una ragazza, più meno di vent’anni, che parlano: lui, al lato
guida, è appoggiato con la testa al finestrino chiuso per metà; ha un braccio
sul volante e l’altro sullo schienale del sediolino; le gambe sono rivolte
verso di lei che è seduta al lato passeggero e si dimena muovendo le braccia e toccandosi con
una frequenza impressionante i capelli biondi.
Lei gli sta parlando di qualcosa d’importante; a un certo
punto pronuncia una frase tipo “probabilmente sto sbagliando”, riesco ad
ascoltare solo questo, nient’altro. In ogni caso stanno discutendo,
accesamente, ma da innamorati; si capisce che quella discussione non mette in
nessun modo in pericolo il loro rapporto. Mi piace un sacco quando le coppie
litigano e discutono in questo modo; è una cosa che solo a guardarla mi dà
sicurezza: è già una “promessa” è già un “per sempre”.
Non so bene qual è l’argomento che li fa perdere tempo con le parole invece, che ne so,
Io resto fermo nella mia macchina e li guardo perché hanno
un’aria familiare. E’ come se li conoscessi da sempre.
Lei è sicuramente più presa da quello che stanno vivendo: ho
l’impressione che lotti di più, che si batta con più determinazione. Lui invece
guarda spesso dritto in avanti anziché
fissarla negli occhi, si distrae e alza
meno la voce. Riconosco ancora qualche sillaba che esce dalle loro bocche e che
somiglia a qualche parola: “cambiare…ere…avevano…io…selo”. Ma, ovviamente,
questi suoni, estrapolati così, non mi portano a nulla di concreto. Non capisco
niente di quello che si stanno dicendo e la mia curiosità si accende ancora di
più quando invano tento di mettere assieme pezzi di parole, frasi, lettere
volanti e labiali. Cosa
darei per farmi i fatti loro! Cosa darei per capire cosa si stanno dicendo!
Continuo quindi a restare in macchina fingendo di giochicchiare con lo smartphone e di essere totalmente disinteressato ai loro argomenti mentre in realtà cerco di captare degli indizi. Perché questi due ragazzetti mi attirano? Perché hanno degli atteggiamenti che conosco così bene? Essendomi arreso al fatto di non sentire un cacchio, senza farmene accorgere, inizio a concentrarmi sui loro volti cercando di non fissarli quel tanto che basta
per mettergli paura. Lui,
dalla mia postazione, lo vedo bene: è magro, molto figo, con poca barba e si
sta per accendere una sigaretta. Di lei non riesco bene a descrivere nulla
perché mi è di spalle. Noto però che gesticola parecchio e sento il suo tono di
voce alzarsi di tanto in tanto ed entrare fin dentro la mia macchina, passando
dal finestrino che tengo aperto per il caldo. Avere un tono di voce alto e
gesticolare molto è una cosa che si dovrebbe sempre evitare di fare quando si
ragiona con gli altri perché, anche se tutto quell’insieme di gesti e di parole
urlate sono spesso solamente sintomi di un’insicurezza generata chissà da quali
eventi passati, si dimostra aggressività e, l’aggressività, solitamente,
distrugge più che costruire. Lei è agitata quindi, lui è tranquillo. Per un
attimo questa cosa mi fa pensare che sia lei ad amare di più fra i due. Ma
subito rifletto: “che sciocchezza!”. Lui poi fa tre tiri dalla sigaretta che si
è nel frattempo acceso e subito la passa a lei che, a sua volta, dopo essersi
gustata i suoi tre tiri, gliela ripassa. Tre tiri per uno…e così fino a
bruciarla. E’ sempre una pessima idea dividersi la sigaretta in questo modo
perché poi si consuma e la devi buttare prima del tempo. Ma sono ragazzi e
piano piano impareranno.
Continuo quindi a restare in macchina fingendo di giochicchiare con lo smartphone e di essere totalmente disinteressato ai loro argomenti mentre in realtà cerco di captare degli indizi. Perché questi due ragazzetti mi attirano? Perché hanno degli atteggiamenti che conosco così bene? Essendomi arreso al fatto di non sentire un cacchio, senza farmene accorgere, inizio a concentrarmi sui loro volti cercando di non fissarli quel tanto che basta
Dopo pochi minuti sono dovuto uscire dalla macchina per
incontrare un amico: una birra, qualche sigaretta e la notte è veramente
arrivata. Quando sono tornato a riprendere l’auto, dopo due ore, la station
wagon con i due ragazzi non c’era più. Ma io so come sono andate le cose dopo
che me ne sono andato:
hanno continuato a parlare per un po', poi una canzone alla
radio li ha distratti e l’hanno cantata a squarciagola dimenticando ogni cosa.
Hanno fumato un altro paio di sigarette rubate ai genitori che non sanno che
fumano. Lui ha calmato lei e le ha detto che stare in macchina in sua compagnia
è come possedere una casa da abitare assieme. Lei è stata d’accordo. Qualche
secondo dopo, un bacio ha spento le parole di entrambi che poi hanno aspettato
ansiosi che i vetri si appannassero per fare l’amore stesi sul sedile posteriore.
Subito dopo fatto l’amore hanno aperto tutti i finestrini e spalancato tutte le
porte della macchina “perché se si vede qualcosa è brutto” e la mamma di lei l’ha
telefonata pregandola di tornare a casa “perché si è veramente fatto tardi”.
Nel rispondere la ragazza è stata più dolce e delicata del solito per il
semplice motivo che, si sa, dopo un orgasmo, si sta sempre meglio e si è più
gentili con tutti, anche con i genitori. Questo la mamma nemmeno lo immagina ma, ascoltando la voce della figlia così incredibilmente dolce e
rilassata, si è sentita anche lei per un attimo più serena e ha chiuso la
telefonata ricambiando involontariamente, come per riflesso, un saluto pieno di
comprensione. Poi una piccola tappa al bar. Ancora un po’ assieme. Un altro
bacio e “ci vediamo domani”. Arrivato a casa, lui, posando il cellulare sul
comodino, ha trovato un sms con su scritto “sono felice che in questo mondo
così grande NOI due ci siamo incontrati, notte”. E lui le ha subito risposto
“Sono molto felice anch’io”. (Che meraviglia a volte la banalità!). Entrambi
poi si sono lavati e, lavandosi, non hanno potuto fare a meno di ripensare al
sesso. Una volta stesi, ognuno nel proprio letto, e lontani qualche chilometro
di distanza, assieme si sono uniti in un pensiero triste che affiora ogni qual
volta riusciamo ad assaggiare per un istante la felicità: la vita è lunga e
tante cose possono accadere, anche le più brutte. In quel momento un brivido di
terrore ha spezzato loro la schiena ed entrambi hanno desiderato ancora un
abbraccio prima di addormentarsi.
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