mercoledì 18 gennaio 2012

Una brava persona (?).
Breve riflessione sul capitano senza coraggio

Io non sono l’avvocato di nessuno. Non voglio difendere nessuno. Ad ognuno la sua vita, ad ognuno i suoi peccati. Ad ognuno il suo modo e il suo tempo per espiare le proprie colpe.

Metti che un uomo per tutta la vita si è sempre comportato bene col prossimo. Metti che è un buon marito, un buon padre, e in passato è stato anche un bravo figlio. Metti che quest’uomo ami il suo lavoro più di ogni altra cosa tanto da scegliere di condurre una vita lontana dalle persone care; consideriamo che quest’uomo sia sempre disponibile a dedicare una parola di conforto ai colleghi tristi e depressi e supponiamo che non abbia mai criticato un film senza prima vederlo. Una brava persona.
Un giorno mentre la “sua” nave affonda si fa prendere dal panico e la abbandona. Sa che può salvarsi. Non si sente un eroe o non vuole farlo. Sceglie la via più semplice per tornare da sua moglie e dai suoi figli: scende dalla nave.
Quest’ultima è stata una decisione molto infelice. Su questo siamo d’accordo. Non è così che si fa. La legge del mare recita che il capitano deve essere l’ultimo a lasciare l’imbarcazione.  Schettino ha fatto l’errore più grande della sua vita quella sera e, forse, per questo si meriterà l’inferno.
Io non so se Schettino sia una brava persona. Nessuno di noi può saperlo, ma diciamo che dovremmo, al di là di questo episodio tristissimo, prendere almeno in considerazione questa eventualità.
La gogna mediatica a cui è stato sottoposto mi fa veramente paura. Ho letto delle cose disgustose. Addirittura c’è chi parla di lapidazione, castrazione, sedia elettrica. Poi c’è chi ancora più stupidamente lo cerca sui social network per insultarlo e finisce, anche abbastanza grottescamente, per insultare un malcapitato comico napoletano che di cognome fa anch’egli Schettino ma che si chiama però Simone, come me. Mi fate  molta paura perché credo siate le stesse persone che quando sono sedute in metropolitana poi fingono di non accorgersi della povera vecchietta stanca che desidererebbe accomodarsi al vostro posto; e voi invece continuate a parlare al cellulare dell’ultima puntata del grande fratello. Siete gli stessi che parlate di omertà quando intervistano le persone nei piccoli paesi della Sicilia: “Qui c’è la mafia?”. "LA MAFIA NON ESISTE", per un padre di famiglia l'omertà può anche diventare un valore.
Mi mettete terrore perché, sono sicuro, vi riconosco quando vi alzate a pomeriggio inoltrato e non degnate neanche di uno sguardo vostra madre; quando non vi fermate se vedete un uomo che picchia un altro uomo in strada e quando filate dritto se assistete una rapina.
E’ un’illusione pensare che tutte le vite siano destinate ad un'esistenza eroica. Fate questa domanda a voi stessi, chiedetevi: “io sono un eroe?”. Siate sinceri.

4 commenti:

  1. Avrebbe potuto essere un pittore o uno scienziato ed invece è diventato...il capitano di quella nave...

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  2. Bella l'ultima parte del post, quella più poetica e appassionata.
    Neanche io conosco lo Schettino in questione. Ma non si è trattato di un momento di pànico incontrollabile o di una reazione animale scaturita dall'istinto di conservazione. L'errore più grave di Schettino non è stato quello di abbandonare la nave troppo presto, ma di aver freddamente trascurato il pericolo imminente pur di salvarsi il culo dalle conseguenze del suo gesto irresponsabile. Mi siego meglio: la pratica del cosiddetto "inchino" è tollerata, ma è fuorilegge perchè pericolosa, come si è visto. Cionondimeno è sempre andata così: non si dovrebbe fare, ma si chiude un occhio. A Schettino è andata male (e ancor di più a chi ci è morto), ma chissà quante volte l'aveva già fatto, e chissà quanti capitani come lui(forse tutti) lo facevano e lo faranno ancora.
    Ora torniamo al momento dell'impatto: al capitano della Concordia è bastato UN ATTIMO per capire cos'era successo (altro che guasto elettrico come aveva inizialmente segnalato alla capitaneria di porto!). In un solo secondo ha capito che l'inchino era venuto una chiavica, che la nave aveva cozzato malamente, e che avrebbe potuto affondare di lì a poco. Ne ha avuto la certezza in pochi minuti, ma in quel fatidico, singolo secondo, aveva anche visto dei flash-forward del suo futuro, in cui veniva processato e condannato. Avrebbe perso il lavoro e l'onore. Avrà pensato alle sue figlie, a cosa avrebbe potuto raccontarle, se fosse accaduto, per non perdere la loro ammirazione. E quindi? Che fare? Ecco arrivare la più sciagurata delle decisioni, la vera codardia che nulla ha a che fare con l'istinto di conservazione che ogni essere vivente possiede: "posso ancora farcela" ha pensato, "non devono sapere che la nave ha cozzato per via dell'inchino, altrimenti sono spacciato. Tempo... mi serve solo un altro po' di tempo, poi penserò a garantirmi il silenzio dell'equipaggio,mi copriranno. Devo salvare la faccia!". Proprio quella che ha perduto, e che è rimasta nella metà nave riversa nell'acqua, fra la chiglia e quello scoglio traditore. Intanto, la gente moriva, ma questo è un fatto che lui ha realizzato molto dopo. Nei minuti subito dopo la collisione, mai gli è venuto in mente che qualcuno potesse morire.
    Certamente sono contrario a qualsiasi tipo di linciaggio, vorrei solo che scontasse la giusta pena. Il tuo relativismo è ammirevole, ma qui si tratta di un tipico comportamento italiota, tu mi capisci ;)

    p.s. - Schettino il comico non mi dice niente, le male parole arrivategli per sbaglio non mi dispiacciono affatto. Meglio se gli arrivassero senza alcuno scambio di persona.

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  3. non è questione di essere eroi o non eroi è questione di responsabilità, io non faccio il capitano di una nave come non faccio il medico come non faccio l'avvocato o il notaio o il capo di nessuno semplicemente perchè mi accontento di stare bene con il poco che ho,senza quelle responsabilità che portano a guadagnare un sacco di soldi, lui quando ha deciso di fare il comandante quando ha deciso di vantarsi delle sue capacità di navigatore di fare lo sbruffone lui uomo di merda o miglior uomo sulla terra sapeva quello che stava facendo. e mo paga per quello che ha sbagliato ,se faceva l'insegnante o il bidello e non lo sbruffone capitano di sta minchia allora non gli sarebbe successo nulla di tutto questo e magari al posto suo ci sarebbe stata una persona che fa delle proprie responsabilità uno stile di vita da seguire. io non guardo il grande fratello non sono omertoso aiuto gli anziani e sono seriamente preoccupato per quello che accade in italia e sono preoccupato per questo genere di persone che la passeranno sempre liscia. i media sono una merda e stanno abbattendo quello che tra un pò a dire di molti dovrebbe essere un sant uomo ..quello era imbriaco alla guida di una cita galleggiande con una zozza moldava o rumena che non doveva nemmeno essere a bordo...chiudo che se no mi incazzo.

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