Andare a votare alle politiche, a questo punto, è diventata una battaglia generazionale.
Le persone nate negli anni 50 e negli anni 60, vale a dire la classe dirigente di oggi, hanno messo noi trent'enni in una pessima condizione esistenziale. E non parlo (solo) del lavoro che non c'è e dei miei amici laureati con lode costretti a faticare per pochi spiccioli; parlo del male di vivere con il quale tutti noi "ragazzi" (ma preferirei usare la parola "Uomini") facciamo i conti ogni giorno.
Quella generazione, di cui fanno parte anche mio padre e molte delle persone che amo quanto la mia stessa vita, ha fatto degli errori madornali. Ha quasi sempre dato il voto alle persone sbagliate; non ha mai investito in fonti di energia alternative; si è ingrassata e ha mangiato sulle nostre spalle ancora prima che noi nascessimo.
Che non ci vengano più a dire che noi abbiamo avuto tutto! Questo non lo possiamo più accettare.
Ora tocca a noi. Votare. E votare bene.
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