domenica 24 luglio 2011

Compagno di scuola

Una cosa mi dispiace molto: te ed io non abbiamo quasi mai scambiato una parola. Per tre anni siamo stati nella stessa classe ma non c’è stato modo di farci avvicinare. Oggi a stento ricordo il tuo nome: c'è, ma devo sforzarmi prima di focalizzare e ripeterlo ad alta voce. Altro discorso vale per il cognome; quello lo ricordo, anzi li ricordo tutti. Ce li ho stampati benissimo nella memoria proprio per come venivano elencati prima di iniziare la lezione e difficilmente li dimenticherò.  

Ma come è possibile, invece, che io non riesca a mettere a fuoco un solo discorso fatto con te? Come si spiega che in tre anni io non ti abbia mai rivolto la parola? E’ inaccettabile! E per questo, come dicevo, sono davvero in collera. Mi chiedo: sarà dipeso da me?  Ma non è importante, e ora, comunque non saprei come rimediare. Eravamo lì, nello stesso posto, ogni mattina, alla stessa ora, a fare le stesse cose e mai un caffè assieme, mai una sigaretta in bagno tra l’ora di italiano e quella di elettronica. Ci siamo ignorati per più di mille giorni, ma rispettosamente. Sarà stata una questione di odori. Potrei cercarti, chiederti come te la passi, curiosare nella tua vita come non ho mai fatto, ma resterei sempre troppo indietro. E anche tu. Che ci serva da lezione. Voglio considerarti una occasione sprecata nel bilancio della mia vita.

1 commento:

  1. non esservi mai incontrati a lezione è un correttivo da apportare, la lezione a cui la vita vuole invitarvi a porre rimedio o semplicemente l'accento sul nulla che caratterizza rapporti nn necessari

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